Giovedì 12 novembre alle 17, nell'Auditorium dei Benedettini, si presenta l'ultimo libro di Giulio Ferroni La passion predominante. Perché la letteratura (Liguori). All'incontro con l'autore, promosso dalle facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature straniere, intervengono i docenti Antonio Di Grado, Fernando Gioviale, Rosa Maria Monastra e Nunzio Zago.
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Il volume. Questo libro di Giulio Ferroni prende avvio da vicende personali, dal primo sorgere di una passione per la letteratura negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza: erano gli anni di un’Italia appena uscita dalla tragedia della guerra mondiale, presa nel vortice della ricostruzione, in cui i libri e la letteratura potevano presentarsi ad un ragazzo ingenuo e appassionato come oggetto di desiderio, apertura verso il mondo, promessa di conoscenza. Persone umili e semplici, situazioni di vita quotidiane, prime letture e scoperte di imprevisti territori, occasioni e incontri della vita scolastica, suggestioni del gioco e dello sport, vengono a costituire la trama su cui qui si disegna il senso di un rapporto vitale con l’universo dei libri e delle scritture, che porta a cercarvi sempre qualcosa di essenziale, a ritrovare in essi la forza di vere esperienze, contro l’esteriore indifferenza, l’esibizione in superficie, il gioco di trasgressione programmatica che se ne fa in tanta comunicazione contemporanea. Al percorso personale si accompagna una riflessione sullo stato attuale della letteratura, sui tanti pericoli che attualmente gravano su di essa, tra dominio dei media e della pubblicità, incontrollabile proliferazione della produzione: di fronte a questi pericoli, intrecciati ai più radicali pericoli che minacciano il mondo, si riafferma la sua funzione di coscienza, di difesa della memoria, di responsabilità per il futuro: e si prospetta la necessità di una vera e propria “ecologia della letteratura”.
L'autore. Giulio Ferroni (Roma, 1943) insegna Letteratura italiana all’Università di Roma La Sapienza. È uno dei maggiori storici della nostra letteratura, come mostrano i 4 volumi della la sua Storia della letteratura italiana (Einaudi, 1991). Moltissimi i suoi studi sulla letteratura del Rinascimento, su quella del Novecento, su problemi teorici e politici, e varia la sua attività come critico militante. Tra altre le sue opere ricordiamo Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (Einaudi, 1996), Passioni del Novecento (Donzelli, 1999), Ariosto (Salerno, 2008), Prima lezione di letteratura italiana (Laterza, 2009). Per i tipi di Liguori Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro (1977).
(12 novembre 2009)