Sabato 13 dicembre alle 18, al MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia) nella Badia piccola del Monastero di San Benedetto a Catania, si terrà, il vernissage della mostra La solitudine di Prometeo di Ciro Palumbo. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 8 febbraio 2015.
Interverranno: il Direttore del MacS, Giuseppina Napoli e l'artista Ciro Palumbo. Il Mito, con il suo susseguirsi di fantastiche ed epiche vicende aventi per protagonisti divinità, uomini ed eroi, fin dalle notte dei tempi è stato fonte d?ispirazione per poeti, scrittori ed artisti che da questo hanno tratto ispirazione. Affascinante tra tutti è il mito di Prometeo, colui che osò disubbidire agli ordini divini e che, amico degli uomini, donò loro il Fuoco sacro, affinché da esso attingessero forza, conoscenza e vita. Condannato per il suo gesto fu costretto a subire l'atroce martirio di essere incatenato ad una rupe, mentre una famelica aquila gli divorava le interiora che costantemente ricrescevano. Oggi il MacS ospita questo mito e lo celebra attraverso il racconto pittorico che di esso ne fa Ciro Palumbo. Nessuna retorica o magniloquenza, non presunzione né oltraggio nei gesti dell'eroe, piuttosto l'emblema delle scelte condotte a termine con coraggio. Così come lo scultore trae dal marmo il suo Prometeo, Palumbo ne dipinge le marmoree membra sulla tela e tutto intorno è tenebra, è luce, è nuvole e monti, è solitudine.
Ciro Palumbo Nato a Zurigo nel 1965. Il suo percorso artistico prende l'avvio dalla poetica della scuola Metafisica di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, per reinventarne tuttavia i fondamenti secondo un'interpretazione personale del tutto originale. Nella sua ricerca procede attraverso momenti di contemplazione e silenzi metafisici, a cui si contrappongono espressività notturne e intimamente travagliate, dove si respira netto il distacco dall?immobilità silente che abita le tele del Pictor Optimus. Le sue opere si presentano dunque come palcoscenici in cui gli oggetti presenti sono portatori di simbologie oniriche. Ciro Palumbo non è solo un pittore, ma di fatto un poeta che riflette, agisce e compone per coniugare metafore sull'inafferrabilità del tempo e l'incommensurabilità dello spazio, mostrando quindi la sua capacità di approfondire l'osservazione non tanto della natura, quanto delle impressioni immaginifiche che provengono dalla memoria. Curioso ricercatore e studioso, lavora da qualche anno anche sul tema del Mito, interpretando la mitologia classica in chiave squisitamente moderna, e dandone una lettura profondamente colta e suggestiva. L'artista riesce dunque a sublimare e contestualizzare i miti antichi in spazi al di fuori del tempo, dimostrando la loro contemporaneità. Tra le esposizioni internazionali sono da segnalare la presenza all'Artexpo di New York, al Context Art Miami, le mostre personali a Providence (USA) e in Svizzera a Bellinzona. Attualmente vive e lavora a Torino.
Info: info@museomacs.it
(13 dicembre 2014)