Venerdì 10 ottobre alle 16:30, al Museo Archeologico Regionale "Paolo Orsi" di Siracusa, si inaugura la mostra Magia d’Egitto, che presenta una selezione delle collezioni egizie del Museo Etnografico Sloveno (Slovenski etnografski muzej) di Ljubljana, ospitate in Sicilia per la prima volta, affiancate ai reperti del Museo "Orsi", molti dei quali esposti anch’essi per la prima volta.
Obiettivo è quello di descrivere i modi e le cause dello sviluppo della magia nell’antico Egitto e l’influenza che essa ebbe nel bacino mediterraneo, soprattutto in Sicilia. Ma la “magia d’Egitto” cui allude il titolo della mostra non si limita alla diffusione delle pratiche magiche e rituali nel mondo antico: è anche la suggestione che la cultura egizia ha esercitato nel mondo moderno attraverso la sua arte, la sua storia, le sue straordinarie scoperte, leggende e misteri che ancora oggi popolano l’immaginario collettivo, incantando un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.
La mostra presenta una selezione della collezione egizia del Museo Etnografico Sloveno (Slovenski Etnografski Muzej) di Lubiana e di quella ottocentesca del Museo regionale Paolo Orsi, assieme a materiali di importazione o imitazione egizia provenienti da contesti di scavo all’interno del territorio siracusano o conservati nei depositi del museo. Si tratta di circa 80 pezzi di piccole dimensioni: figurine di bronzo rappresentanti dei, animali, oggetti dal preciso significato simbolico, amuleti e talismani destinati ad allontanare la cattiva sorte e a propiziare gli eventi felici, come gli occhi di Horo e gli scarabei, in alcuni casi montati su preziosi gioielli d’oro o argento. Si distingue, la preziosa statua di scriba in granito, con iscrizioni geroglifiche, proveniente dagli scavi condotti nel tempio di Apollo a Ortigia circa un secolo fa, per la prima volta esposta all’interno del museo di Viale Teocrito.
La giornata di inaugurazione della mostra affronterà anche il tema delle relazioni politico-culturali tra Slovenia e Sicilia e tra Egitto e Sicilia oggi, nonché il tema della comunicazione dell’archeologia al grande pubblico attraverso la realtà virtuale, presentato attraverso i primi risultati del progetto “Virtual Reality and Cultural Heritage”, finanziato nell’ambito del programma Tempus, di cui l’Università di Catania è partner insieme a istituzioni egiziane, greche e inglesi.
La mostra - curata da Marko Frelih (Museo Etnograco Sloveno di Lubiana), Pietro Militello (Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università di Catania) e Gioconda Lamagna (Museo Archeologico Regionale "Paolo Orsi") - sarà visitabile a Siracusa fino al 10 novembre.
(10 ottobre 2014)