Fino al 14 settembre, alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento, sarà presentato il progetto espositivo di Piero Zuccaro, Antologia breve, a cura di Marco Meneguzzo.
Da sempre attratto dalla superficie della pittura e dalle suggestioni dell’acqua e dei suoi riflessi – persino quelli più inquietanti, come le chiazze oleose di darsene e pontili che lo affascinavano sin da bambino - Piero Zuccaro (Catania, 1967) riunisce per questa esposizione alle FAM i lavori degli ultimi sette anni: il ciclo dei “Relitti”, studi sulla luce e i suoi riflessi attraverso il medium acqua; quello delle “Cattedrali”, studi sui “corpi-oggetto immersi nello spazio”; e piccoli pastelli su tela, realizzati come appunti nella lavorazione delle grandi tele.
Alle FAM in mostra una trentina di opere di Zuccaro. Per descriverle Meneguzzo usa il termine “fluidità” che, dice, “accomuna ogni suo dipinto sin dagli esordi, negli anni Novanta”. E non solo. Alla mostra di “Piero Zuccaro. Antologia Breve” - realizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento in collaborazione con Tecnica Mista - è dedicato il catalogo con presentazione critica del curatore, Marco Meneguzzo, docente dell’Accademia di Brera a Milano. L’evento ha il patrocinio del Comune di Agrigento.
Piero Zuccaro nasce nel 1967 a Catania, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. I suoi studi sono stati influenzati dall’incontro con importanti personalità del panorama artistico italiano, tra i quali Consagra, Forgioli, Guccione e Sarnari, autore di una presentazione per la sua prima mostra ufficiale. Nei suoi dipinti, Zuccaro, mostra immagini immerse nella luce o nell’acqua, la luce interna delle architetture, in particolare architetture sacre. Sono immagini che, se assumono una nuova identità nella scomposizione della forma, si appropriano, al contempo, dello spazio circostante in un processo di dilatazione che supera lo spazio fisico che le contiene e le rappresenta.
(30 luglio 2014)