Dal 23 novembre al 23 febbraio 2014, le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento ospitano la mostra Fausto Pirandello. Il tempo della guerra (1939 – 1945). Curata da Fabrizio D’Amico e Paola Bonani, è promossa dalle Fabbriche Chiaramontane e realizzata con il contributo dell’ AFP - Associazione Fausto Pirandello. L’ingresso è gratuito.
A documentare per la prima volta in modo puntuale uno degli snodi più rilevanti della ricerca dell’artista saranno circa sessanta opere. Agli oltre trenta dipinti – provenienti da istituzioni e musei pubblici e da gelose collezioni private, in particolare romane, milanesi e siciliane, fra i quali alcuni del tutto inediti –s’affianca ad Agrigento una larga scelta di opere su carta (sanguigne, pastelli, acquarelli), anch’esse per lo più inedite, provenienti dalla collezione degli eredi di Antonio Pirandello.
A introdurre questo periodo dell’operosità di Pirandello, saranno inoltre esposti alcuni esempi della precedente stagione, spesa dal pittore fra Roma e Parigi: dalla Scena campestre del 1926 alla Donna con bambino del 1929 al misterioso Testa di bambola, fra gli altri. All’indomani della morte del padre (occorsa nel dicembre del 1936), si chiude il periodo più interrogante e sospeso di Pirandello, influenzato insieme dall’arte etrusca, dalla metafisica dechirichiana, dall’esempio di Picasso e di Braque e dal surrealismo - avvicinati questi ultimi direttamente nei tardi anni Venti trascorsi dall’artista a Parigi, ove il pittore terrà anche la sua prima personale. E s’apre un tempo coeso, caratterizzato dal senso d’un oscuro dolore e da una intensa drammaticità: tempo nel quale l’immagine accede ad un dilacerato espressionismo, che si pone in sintonia con le punte più avanzate della coeva ricerca romana (di Mafai e del giovane Guttuso), quasi avvertendo in anticipo il dramma della guerra.
Fausto Pirandello (1899-1975) è autore votato ad un’aspra visione della realtà, e insieme ad un sogno capace di trasfigurarla, trasportandola in una dimensione ove albergano il rito, il mito, l’allucinazione. La sua figura, dopo la frequente e rilevante attività espositiva (alla Biennale di Venezia, in particolare, e alla Quadriennale di Roma) che ne ha contrassegnato tutta l’esistenza, e dopo il tempestivo riconoscimento dell’ampia antologica che, subito dopo la morte, gli ha destinato la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (1976), è stata rivisitata da importanti studi recenti che hanno tra l’altro condotto alla pubblicazione del catalogo generale (Electa, a cura di Claudia Gian Ferrari, 2009) e ad una mostra incentrata sugli anni della sua prima maturità allestita dalla Galleria Nazionale di Roma (2010).
Ora, nel momento in cui nasce l’Associazione Fausto Pirandello (AFP) promossa dagli eredi Dora, Fausto e Silvio Pirandello, le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento promuovono questa rara mostra incentrata in special modo sul tempo della seconda guerra mondiale e sull’operosità densa, e spesso segnata dal dolore, di Pirandello in quegli anni.
(23 novembre 2013)