Venerdì 28 marzo alle 17, al Coro di notte “G. Magnano San Lio” dell’ex Monastero dei Benedettini, si svolge un incontro dal titolo "Vivere e scrivere fra le lingue. Dialogo con Tommaso Giartosio su Autobiogrammatica" (Minimum Fax, 2024), coordina Vincenza Scuderi (germanista e poeta).
Sulla scia dell’ultimo libro di Giartosio, finalista al Premio Strega 2024, sarà possibile parlare di plurilinguismo, e di quanto e come le lingue plasmino chi le parla e ne vengano plasmate.
L’incontro, a cura di Vincenza Scuderi, rientra nelle attività del progetto di ricerca del DISUM “Piaceri – MigrAIRre” e del Centro di ricerca interuniversitario Polyphonie (Università di Catania e Genova).
Memoir e insieme romanzo di formazione, Autobiogrammatica è costruito sull’assunto che noi siamo la lingua che parliamo, e la lingua che parliamo è noi (chi venga prima quasi non si sa).
Tommaso Giartosio scrive così un’autobiografia (e insieme un’autofiction) dall’infanzia alla fine dell’adolescenza, attraverso le parole della sua propria lingua italiana (quello che i linguisti chiamano “idioletto”: la lingua specifica di un individuo) e le parole delle lingue che l’hanno circondato fin dalla nascita, in una famiglia felicemente contaminata dal plurilinguismo.
Il precedente più volte citato per questo libro non a caso è "Lessico familiare"di Natalia Ginzburg.
Tommaso Giartosio (1963) ha pubblicato, oltre a diversi volumi di saggi, i memoir "Doppio ritratto" (Fazi 1998, Premio Bagutta Opera Prima), "L’O di Roma" (Laterza 2012), "Tutto quello che non abbiamo visto: un viaggio in Eritrea" (Einaudi 2023, Premio Alvaro-Bigiaretti), la raccolta di poesie "Come sarei felice. Storia con Padre" (Einaudi 2019, Premio Napoli), e "Autobiogrammatica", votato nella sestina finalista al Premio Strega 2024. È redattore di “Nuovi Argomenti” e conduttore di Fahrenheit su Radio 3.
(28 marzo 2025)