Venerdì 17 gennaio alle 17:30, negli spazi del COSPECS in via Concezione a Messina, si inaugura la mostra “Quasi a casa. Antropologia e cittadinanze rituali”, a cura di Vincenzo Padiglione e Sandra Ferracuti, allestita da Carmela Spiteri.
I movimenti delle persone, i loro riti, gli spazi che abitano, sono processi. Si costruiscono, si aggiustano, si rimodellano pezzo dopo pezzo, strato su strato.
L’antropologia partecipa a questi processi e a partire dall’esperienza, prova a riflettere sull’ecosistema che si connette ai fenomeni osservati. Nel rito, non conta solo l’azione performativa, intesa come opera compiuta; è importante l’impalcatura, il cantiere, il lavorio degli esseri umani che la producono e riproducono.
L’esposizione rielabora artisticamente e trasforma in installazioni i dati delle ricerche etnografiche del PRIN 2017 “Migrazioni, appaesamento e spaesamento: letture antropologiche del nesso rituali/migrazioni in contesti di Italia meridionale”, che ha visto coinvolto anche il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Catania, assieme alle università di Messina, Palermo e della Basilicata.
I testi, le immagini e i suoni delle ricerche, sono gli elementi a cui i curatori si sono ispirati e che hanno ricomposto sui loro trabattelli, metafora della cultura umana e della ricerca come cantiere, come lavoro perennemente in corso, che vede in primo piano in questo caso rituali e pratiche devozionali legate alla presenza di srilankesi, mauriziani, collettività di religione islamica ed ebraica nel sud Italia.
La mostra sarà visitabile per tutto il mese di febbraio.
(17 gennaio 2025)