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Varietà parlate, segnate, scritte: nuovi paradigmi interpretativi tra sincronia e diacronia

Da giovedì 19 a sabato 21 settembre, nell’aula magna del Monastero dei Benedettini (Dipartimento di Scienze Umanistiche), 57° Congresso Internazionale della Società di Linguistica Italiana

Da giovedì 19 a sabato 21 settembre, nell’aula magna del Monastero dei Benedettini (Dipartimento di Scienze Umanistiche), si tiene il 57° Congresso Internazionale della Società di Linguistica Italiana (SLI) dal titolo "Varietà parlate, segnate, scritte: nuovi paradigmi interpretativi tra sincronia e diacronia".

Il tema

Attraverso i più recenti approcci di carattere teorico e applicativo, e i relativi metodi euristici, facenti capo ai domini (apparentemente distinti) della linguistica e della dialettologia, oltre che attraverso modelli epistemologici e di analisi propri degli studi sulla Lingua Italiana dei Segni (LIS), il congresso punta a catalizzare l’attenzione particolarmente sulla storia linguistica di varietà parlate, scritte, segnate (anche in chiave contrastiva rispetto ad altre lingue eventualmente condivise in uno stesso territorio) e sulla descrizione linguistica in prospettiva sincronica.

Il programma

Le relazioni proposte spaziano tra linguistica sincronica e storica, tra ambiti di studio più classici ad altri di sviluppo più recente.

Tre saranno le relazioni su invito, una per ciascuna giornata di congresso.

Dopo i saluti iniziali, Marina Castagneto, docente di Glottologia e Linguistica dell’Università del Molise, presenterà uno studio di pragmatica variazionale, ambito della linguistica che si occupa di indagare l’importanza del contesto nella comunicazione dato dai parlanti delle varietà regionali dell’italiano. In particolar modo, la sua relazione si soffermerà sulla "Produzione e percezione del complimento in diverse aree italiane".

Durante il pomeriggio della seconda giornata di lavori, Delia Bentley, ordinaria di Linguistica romanza all’Università di Manchester, discuterà invece di microvariazione sintattica, trattando la distribuzione del morfema latino SE/SIBI nei suoi diversi esiti romanzi.

Maria Roccaforte, professoressa associata di Didattica delle lingue all’Università "La Sapienza" di Roma, sposterà l’attenzione sulle lingue segnate, e in particolar modo sull’interazione tra oralità, gesto e segno nell’eloquio. Presenterà ricerche svolte nel corso di dieci anni e ne ricaverà riflessioni teoriche sulle modalità descrittive della componente orale nelle lingue dei segni.

Il congresso prevede ulteriori momenti di confronto: una sessione di presentazione di poster, le riunioni dei gruppi di studio (GISCEL; gruppo di studio della Comunicazione Parlata; gruppo di studio sulle Politiche Linguistiche) e cinque workshop

Di questi, il primo è organizzato dal gruppo GISCEL (legato al mondo della scuola e dell'insegnamento) e ha titolo “La mediazione e l’educazione linguistica: docenti e apprendenti come mediatori in classe”.

Gli altri, organizzati da alcuni soci della SLI, verteranno sui seguenti argomenti: la lingua scritta degli studenti universitari (“Che lingua fa all’università? Indagini sullo scritto formale degli studenti”), la pragmatica nella storia della lingua italiana (“La costruzione dell’interazione nella storia dell'italiano: strategie pragmatiche e sviluppo diacronico”), la morfologia valutativa (“Nuovi fenomeni semantico-valutativi nello spazio linguistico italiano”). 

L'ultimo workshop si focalizzerà, invece, su un tratto linguistico soprasegmentale: la prosodia e sul suo ruolo "nella grammaticalizzazione e nella pragmaticalizzazione".

PROGRAMMA

(19 settembre 2024)

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