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Na(rra)zioni

Da lunedì 9 a mercoledì 11 settembre, a Linguaglossa, summer school organizzata da Odisseuro, comunità multidisciplinare per lo studio della storia dell'Europa mediterranea

Da lunedì 9 a mercoledì 11 settembre, al Collegio San Tommaso Congress Hall di Linguaglossa, si svolge la quarta edizione della summer school organizzata da Odisseuro, quest'anno incentrata sul tema "Na(rra)zioni".

Odisseuro, comunità multidisciplinare per lo studio della storia dell'Europa mediterranea aperta a studenti di dottorato, laurea specialistica, laurea triennale, ricercatori, nasce nel 2020 durante la pandemia da Sars2 Covid19 dalla volontà di studiosi di diverse discipline che hanno già sperimentato felici forme di collaborazione scientifica.

Obiettivi sono la ricerca e la formazione condotte con metodo e approccio multidisciplinare nel campo delle scienze umane e sociali.

Il tema

Johann Christoph Adelung, autore settecentesco di un famoso dizionario tedesco, così definisce la nazione: «composta da abitanti autoctoni di un territorio in quanto hanno una comune origine, parlano una lingua comune e, in un senso più specifico, sono distinti dalle altre genti per un loro modo caratteristico di pensare e di agire, ovvero per il loro spirito nazionale: e ciò indipendentemente dal costituire essi uno Stato, o dal loro vivere dispersi in più Stati» (Adelung, 1776). La coscienza del popolo sarebbe dunque narrazione, storia tramandata, linguaggio vivente, prima ancora che diritto, istituzioni, forme politiche e sociali. 

L'organizzazione politica e sociale quale fattore culturale connoterebbe, dunque, una nazione e i suoi caratteri e, di converso, la convivenza e la pratica della vita vissuta sotto certe regole, uniformerebbero gli individui a un comune carattere nazionale. La questione, sin dai suoi esordi, non è affatto di poco momento per la storia sociale, giuridica, politica, culturale, istituzionale dell'Occidente: si giocano qui concetti quali cultura, natura, razza, religione, civiltà, legge, narrazione, universalità. 

Ogni nazione, sostiene Foucault, è una costruzione di tipo testuale e ideologico, che permea di sé il canone letterario e insieme i discorsi critico-scientifici; questo paradigma, applicato alle realtà nazionali globalizzate dai grandi esodi, delinea l'ambito di un linguaggio appartenente a ogni singola nazione ospitante. 

In seguito al crollo dei grandi imperi coloniali la nazione moderna quale entità monoculturale diviene territorio di passaggio, agone e sostrato di diverse identità. Solo guardando alla storia, alle istituzioni, alle produzioni giuridiche, alle narrazioni sociali, alle pratiche politiche elaborate da un'umanità "in movimento", i concetti di "identità" e di "nazione", lungi dal diventare ostacoli all'incontro, possono rappresentare terreno di dialogo e liberazione.

(09 settembre 2024)

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