Martedì 18 giugno alle 17, nell'aula magna "Oliveri" dell'Edificio 4 di Ingegneria (Città Universitaria, via Santa Sofia 64, Catania), si svolge la presentazione del libro "Dall'ossidiana al chip. Una lunga storia di progresso" (Europa Edizioni), di Giuseppe Di Cataldo, organizzata dal Dipartimento di Ingegneria elettrica, elettronica e informatica (DIEEI).
Il libro è un affascinante viaggio tra i progressi tecnico-scientifici dell’homo sapiens alla scoperta di invenzioni e uomini che hanno cambiato per sempre le vicende umane.
Sorprende scoprire che i nostri antenati si appassionarono da subito alla visione del cielo stellato e alla comprensione del moto degli astri.
L’astronomia fu la prima vera scienza e tirò la volata a tutte le altre: geometria, matematica, trigonometria furono tutte sviluppate come strumenti per capire il funzionamento della volta celeste.
Nel secondo millennio d.C. Nepero impiegò venti anni per la scoperta dei logaritmi e rese possibile il progresso scientifico, rimasto bloccato da difficoltà computazionali. Dopo di lui tutto fu più semplice, e la scienza, liberata dai laccioli dell’ignoranza, in soli cinquecento anni compì incredibili progressi.
Il sapere, che fino a poche decine di anni fa era riservato a pochi, ora è disponibile con un clic nelle case di tutti. Tra gli artefici di questo progresso nomi illustri e sconosciuti. Tutti hanno contribuito a questo progresso e non vanno dimenticati.
Giuseppe Di Cataldo è nato a Catania (1948). Dopo gli studi classici ha frequentato il Biennio Propedeutico di Ingegneria a Catania. Ha completato gli studi presso il Politecnico di Milano, dove si è laureato nel 1972 in Ingegneria elettronica.
La sua attività professionale si è svolta prevalentemente all’interno dell’Università di Catania, dove ha insegnato fino al 2018. È stato il fondatore del gruppo di ricerca di elettronica e microelettronica dell’Ateneo e la sua produzione scientifica ha riguardato i circuiti discreti, i circuiti integrati e le loro applicazioni.
(18 giugno 2024)