Lunedì 27 maggio alle 17, nell'aula A2 del Monastero dei Benedettini, si svolge l'incontro dal titolo "Giustiniano e la libertas Urbis Romae. Considerazioni sull'iscrizione di Narsete sul Ponte Salario a Roma (565)", penultimo appuntamento del terzo ciclo di seminari e convegni de “I lunedì del classico”.
Durante il lungo conflitto che contrappose Ostrogoti e Romani d’Oriente in Italia (535-553), tra le strategie di legittimazione della guerra il governo di Costantinopoli scelse anche il richiamo alla libertas riconquistata dall’Italia dopo oltre cinquant'anni di dominio barbarico. In realtà, la tutela della libertas di Roma e dell‘Italia rappresenta pure uno dei pilastri del clima di concordia che già Teoderico aveva propiziato a presupposto del suo regno. Dopo Belisario anche Narsete, vincitore della guerra, decise di tornare a celebrare la riconquista della libertas da parte dell’Italia facendone memoria, ancora nel 565, nell’iscrizione commemorativa del restauro del Ponte Salario a Roma.
Partendo dal commento dell’iscrizione si intende procedere a una valutazione delle strategie comunicative delle due parti in lotta e dell’impatto della guerra sugli abitanti della Penisola.
Discuteranno sull’argomento Umberto Roberto (Università "Federico II" di Napoli) e Orazio Licandro (Università di Catania).
Sarà possibile seguire il seminario anche a distanza attraverso la piattaforma MS Teams scrivendo a ilun.delclassico@gmail.com.
L’iniziativa nasce dalla volontà del Dipartimento di Scienze umanistiche, della Scuola Superiore di Catania, della Scuola di specializzazione in Beni archeologici (docenti Monica Centanni, Paolo B. Cipolla, Giovanna R. Giardina, Orazio Licandro e Daniele Malfitana), con il patrocinio dell’Associazione Internazionale di Studi Tardoantichi e dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, per favorire un maggior coinvolgimento degli studenti e un’apertura all’esterno, oltre il perimetro accademico, delle scienze antiche.
Gli incontri hanno carattere interdisciplinare e costituiscono l’occasione per dialogare sul valore dei classici come risorsa di un presente che interroga il passato.
È prevista la possibilità del riconoscimento di 3 CFU. Requisiti necessari saranno la frequenza in presenza di almeno due terzi delle ore del ciclo di seminari e un colloquio orale come prova di idoneità.
(27 maggio 2024)