Dal 31 ottobre al 20 gennaio, a Palazzo della Cultura (via Vittorio Emanuele 121, Catania), si svolge la mostra “Libero Elio Romano. 1909-1996”, organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Catania (Abact) in collaborazione con il Centro Studi d’Arte "Elio Romano" e con il Comune di Catania.
Cinquantasette le opere selezionate dal curatore, Vittorio Ugo Vicari (storico dell’arte e docente Abact), fra quelle meno note o del tutto inedite e provenienti da collezioni private: paesaggi rurali, scorci di interni, nature morte, ritratti e sculture di familiari, una raccolta di nudi e due marine che indagano l’intero arco produttivo dell’autore nel corso del Novecento e dei suoi eventi traumatici.
La mostra, cui è dedicato un corposo catalogo, con interventi critici e un testo originale della scrittrice Giovanna Giordano, è scandita in quattro sezioni espositive e ha un approccio trasversale e inclusivo grazie a numerosi contenuti multimediali.
Insieme a un’installazione di arte ambientale di Umberto Naso per una riflessione sul senso del paesaggio e la sua tutela, i visitatori troveranno un video d’epoca restaurato e commentato dal curatore, le stampe 3D di alcune sculture da toccare con le mani e una straordinaria animazione digitale per un viaggio virtuale dentro la natura e i personaggi dei quadri di Elio Romano, un progetto a cura di Enrico La Rosa, responsabile dell’allestimento espositivo.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il sabato dalle 16 alle 19. Le visite guidate per gruppi e scolaresche - con aperture straordinarie su prenotazione - sono a cura dell’Accademia di Belle Arti e vanno concordate inviando una email a mostraromano@abacatania.it
Figlio di magistrato che lo avrebbe voluto giudice, Elio Romano (Trapani, 1909 - Catania, 1996) si è formato nelle Accademie di Belle Arti di Roma e di Firenze. In quest’ultima si è diplomato alla Regia Accademia delle arti del disegno.
Vicino ad ambienti di intellettuali che si opponevano al regime, nel 1938 è ricercato dalla polizia politica e trova rifugio in Sicilia nelle campagne di Morra, contrada di Assoro (EN), insieme alla famiglia. È qui che, per sottrarla alle persecuzioni razziali, nasconde per circa tre anni la collega di studi, la scultrice ebrea Ingeborg Franck Hunzinger, insieme al compagno Helmut Ruhmer.
(31 ottobre 2022)