Sabato 7 settembre, dalle 18, nel vecchio magazzino di Catania (Via Raffineria, 44) si presenta un progetto di arte contemporanea, con l’obiettivo di dare nuova vita ad uno spazio ad uso commerciale che, per una giornata, diventerà uno spazio espositivo.
A curare il progetto è un team di professionisti under 30: Beatrice Bandinelli, Giulia Caruso e Giampiero Castiglione, con la collaborazione grafico-visiva di Giulia Quattrone e sponsorizzato da AZ Group.
Il potenziale inespresso e la possibilità di utilizzo del luogo con una diversa ragione d’uso, hanno portato il collettivo curatoriale e l’artista a trovare lo spunto per questa ricerca artistica. Una ricerca che approfondisce un lavoro fatto nello spazio e soprattutto con lo spazio. Un vero e proprio manifesto per valorizzare lo stesso, celebrandone il passato, ma soprattutto auspicandone un potenziale nuovo futuro per il magazzino, ma anche per la zona delle Ciminiere e di Via Raffineria.
Il progetto ideato e realizzato dal Enrico Boccioletti metterà in campo un’esperienza che coinvolgerà non solo la vista, ma anche tutti gli altri sensi, guidando il pubblico all’interno dello spazio espositivo in maniera non convenzionale.
Eugene Goostman è un chat bot progettato nel 2001 da tre programmatori russi a San Pietroburgo, pensato per impersonare un adolescente ucraino di 13 anni. Il 7 giugno del 2014 è diventato famoso come il primo software ad avere “superato” il test di Turing (criterio suggerito da Alan Turing nel 1950 per determinare se una macchina è in grado di pensare), convincendo il 33% della giuria a pensare che fosse un essere umano, nonostante le numerose controversie e opinioni discordanti sulla veridicità del risultato.
(07 settembre 2019)