È visitabile fino al 28 febbraio, nel Cortile del Palazzo Centrale dell'Università di Catania, la mostra “Paesaggi Sismici - Il Belice a 50 anni dal terremoto”, organizzata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana "Alberto Bombace", le Università di Palermo e Catania, la Rete Naturale e Museale Belicina e l’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Inaugurata a settembre 2018 al Monastero dei Benedettini, in occasione del congresso della Società Geologica Italiana e della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, la mostra – alla cui realizzazione ha collaborato anche l’Ateneo catanese con i docenti Carmelo Monaco e Francesco Martinico – sarà visitabile gratuitamente fino alla fine di febbraio negli orari di apertura del Palazzo, grazie all’interessamento della delegata del rettore al Sistema Museale d'Ateneo Germana Barone e alla disponibilità dei curatori Mario Mattia (Ingv di Catania) e Paolo Madonia (Ingv di Palermo).
La mostra racconta, attraverso le immagini, l'impatto che la tragedia ha avuto nella Valle del Belice prima e dopo il terremoto del 15 gennaio del 1968. Quello del Belice è stato il primo terremoto visto dagli italiani attraverso la televisione. L’evento principale del 15 gennaio, di magnitudo 6.4, fu anticipato da una forte scossa il giorno precedente e seguito da altre repliche sino al successivo 25 gennaio; complessivamente gli eventi di magnitudo compresa tra 5.0 e 5.5 furono cinque. Dei 15 paesi interessati, dieci furono maggiormente colpiti e, fra questi, quattro distrutti: Gibellina, Montevago, Salaparuta e Poggioreale.
Tra le opere in esposizione è possibile osservare alcune foto tratte dal grande archivio del giornale palermitano “L’Ora”, storico quotidiano siciliano che tra il 1900 ed il 1992 è stato osservatore e critico di tutto ciò che accadeva in Sicilia.
(14 gennaio 2019)