Da lunedì 24 a venerdì 28 settembre, il gruppo di Ingegneria costiera del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania ospita al Monastero dei Benedettini e al Museo della Rappresentazione del Dicar, il workshop internazionale “Hydralab+ Catania Event”.
L’evento intende fare il punto sullo stato di avanzamento della ricerca idraulica sperimentale finalizzata a trovare soluzioni innovative ed ecosostenibili per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il meeting è organizzato nell’ambito del progetto “Hydralab+ Adaptation for Climate Change”, finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma Horizon2020 per circa 10 milioni di euro in quattro anni. Il progetto vede la partecipazione di 33 enti di ricerca pubblici e privati europei, tra cui il Dicar dell'Università di Catania, che lavorano nel campo dell’idraulica fluviale, dell’ingegneria marittima, costiera e navale, della geomorfologia, dell’eco-idraulica, della biologia e della glaciologia.
Attualmente, infatti, i Paesi di tutto il mondo si trovano a dover fronteggiare le gravi conseguenze e le sfide poste dagli effetti dei cambiamenti climatici: innalzamento del livello del mare, eventi di piena fluviale senza precedenti, mareggiate più frequenti e più intense, con maggiori impatti sulle popolazioni che vivono lungo i corsi d’acqua e le coste. Per essere preparati per il futuro e per progettare solide ed efficaci soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici, a livello europeo si sente forte l’esigenza di aumentare le conoscenze nel campo della ricerca sperimentale idraulica e ambientale. La rete Hydralab lavora attivamente per colmare il divario tra scienziati, produttori di tecnologie di misurazione hi-tech, responsabili politici e utenti finali che possono contare sui risultati dei progetti.
In particolare, il progetto Hydralab+ consiste in un insieme integrato ed equilibrato di attività di rete, attività di ricerca congiunte e attività di accesso transnazionale, che sinora hanno permesso a decine di gruppi internazionali di ricercatori provenienti da tutta Europa, e non solo, di utilizzare le strutture sperimentali rare ed esclusive della rete Hydralab, alle quali normalmente non hanno accesso, al fine di dare risposte a fondamentali domande di ricerca quali: come prevedere e contrastare l’erosione costiera in maniera sostenibile; come vegetazione e animali influenzano e sono influenzati dall’evoluzione geomorfologica degli habitat fluviali e costieri; quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici sull’ambiente e come è possibile adattarsi ad essi; ma anche a problemi “caldi” nel dibattito scientifico come sul modo in cui è possibile facilitare lo scambio e il riuso di dati provenienti dalla sperimentazione di laboratorio, dalle misurazioni di campo e dalla modellazione numerica, per rendere i risultati della ricerca, soprattutto di quella finanziata con fondi pubblici, fruibile da una comunità più vasta.
Nel 2006 il gruppo di Ingegneria costiera del Dicar, sotto la guida scientifica del prof. Enrico Foti, ordinario di Idraulica, è stato per la prima volta coinvolto attivamente nella rete Hydralab, come unico partner italiano finanziato del progetto.
Il gruppo di ricerca catanese è stato parte attiva anche del progetto Hydralab IV, svoltosi nel periodo 2010-2014, nel quale 22 partner e 8 partner associati hanno costituito una rete coerente di istituti di ricerca nel campo dell'idraulica, della fluidodinamica geofisica, della ricerca ambientale e dell'ingegneria del ghiaccio. Lo scopo di Hydralab IV si rifletteva nel suo tema: "Non solo acqua", comprendendo i seguenti temi di ricerca: Acqua e elementi ambientali, con un focus speciale su ecologia e biologia; Acqua e sedimenti; Acqua e strutture; Acqua e ghiaccio.
L’evento Hydralab+ che si tiene a Catania ha lo scopo di permettere ai partner di Hydralab di confrontarsi sui risultati raggiunti fino ad oggi e di guardare al futuro per definire cosa sia ancora necessario fare al fine di rendere le infrastrutture di ricerca e i laboratori europei strumenti utili a dare risposte efficaci alle domande di sicurezza e affidabilità che il territorio e la società europea tutta chiedono a gran voce alla comunità scientifica.
L’evento prevede anche un workshop a cui, oltre ai membri del progetto Hydralab+, interverranno tra gli altri anche Sergio Castellari, responsabile della Agenzia Europea per l’Ambiente, Brian McFall, ricercatore dell’US Army Corps of Engineers, Ksenia Kosobokova, dell’Istituto di Oceanologia dell’Accademia Russa delle Scienze, Yoshiaki Kuriama, direttore dell’Istituto di Ricerca nazionale sui Porti e sugli Aeroporti giapponese, Ole Madsen, professore emerito del Massachusets Institute of Technology, Scarlett Vasquez, dirigente dell’Istituto nazionale di Idraulica cileno, Un Ji, direttore del Centro di sperimentazione fluviale coreano, e Feng Sun, a capo della Cooperazione internazionale del Dipartimento di Idrologia e Risorse idriche di Najing.
(24 settembre 2018)