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Innovazioni per lo sviluppo del biometano da matrici mediterranee

Giovedì 7 dicembre alle 9:30, nell’aula magna del Polo Bioscientifico di Agraria (Di3A), convegno conclusivo del progetto di ricerca "Inno-Biomed” finanziato dal Mipaaf

Giovedì 7 dicembre alle 9:30, nell’aula magna del Polo Bioscientifico di Agraria (dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, via Santa Sofia 100), si svolge il convegno conclusivo del progetto di ricerca “Innovazioni per lo sviluppo del biometano da matrici mediterranee (Inno-Biomed)”, nato all’interno del Di3A dell’Università di Catania e sviluppato con il supporto di Consorzio Italiano Biogas e gassificazione (Cib), Centro ricerche produzioni animali (Crpa) e Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura del Crea (Crea-Ofa), grazie a un finanziamento del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Dopo i saluti del direttore del Dipartimento Luciano Cosentino e del direttore generale per la Promozione della qualità agroalimentare del Dipartimento delle Politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Mipaaf Francesco Abate, il responsabile scientifico, prof. Biagio Pecorino, illustrerà i contenuti e i risultati del progetto, giunto alle battute finali dopo l’avvio nell’aprile del 2016.

La tematica

Gli impianti a biogas, il combustibile che si produce durante la fermentazione di materiale organico in assenza di ossigeno, rappresentano in Italia la vera rivoluzione verde che ha già generato oltre 1.300 impianti agricoli nel Nord Italia, 4 miliardi di investimenti, oltre 10 mila occupati. Un modello basato sul paradigma innovazione, qualità, tutela per l’ambiente e rispetto della tradizione, e capace trasformare ogni scarto una risorsa.

In Sicilia, però, gli impianti sono solo tre, nonostante il nostro territorio possa contare su biomasse uniche, tipiche delle zone mediterranee (pastazzo, sulla, siero, pollina, sansa): ogni anno ci sono circa 300 mila tonnellate di pastazzo di agrumi e 1 milione di tonnellate di sanse esauste che potrebbero essere usati in impianti di biogas e biometano. Questi ultimi possono contribuire alla decarbonizzazione del settore dei trasporti e dare una spinta alle regioni del centro-sud, il cui potenziale produttivo di biometano al 2030 è stimato in 3 miliardi di metri cubi e corrisponderebbe a un aumento del Pil dello 0,3%.

Oltre all’utilizzazione degli scarti e dei sottoprodotti, nei venti mesi di ricerca del progetto, sono state prese in esame anche le biomasse da agricoltura mediterranea in rotazione a colture alimentari e alcune permanenti quali l’Opuntia (fichi d’india). Per la produzione di biometano si è resa necessaria anche un’analisi sulla localizzazione territoriale anche al fine di valutare le esternalità negative che una logistica complessa comporta in termini di emissione.

La parte finale sarà dedicata al digestato, un ammendante ottenuto dal processo di digestione anaerobica, e che può risultare una fonte strategica di nutrienti per le colture mediterranee. A tal proposito, si analizzeranno le possibilità di impiego e la propensione all'acquisto da parte degli agricoltori siciliani. Digestato che, ridistribuito sui terreni quale ammendante e fertilizzante organico, chiude il ciclo biologico e produce una base importante per la bio-fertilizzazione dei suoli, evitando così la loro desertificazione e migliorando le produzioni agricole. E ancora, biogas e biometano a confronto in una prospettiva di sviluppo.

Il programma

Relatori della giornata saranno Claudio Fabbri (Crpa, " Biomasse da agricoltura mediterranea: caratteristiche e potenzialità metanigena"), Stefano La Malfa e Nicoletta Zingale (Di3A, "Potenzialità del genere Opuntia per la produzione di biomassa"), Paolo Rapisarda, Flora Romeo, Gabriele Ballistreri e Simona Fabroni (Crea-Ofa, "Analisi delle principali componenti bioattive estratte da scarti e sottoprodotti delle filiere agroalimentari siciliane"), Giovanni Cascone, Claudia Arcidiacono e Francesca Valenti (Di3A, "Valorizzazine delle biomasse mediterranee per la produzione di biometano attraverso la localizzazione territoriale"), Giuseppe Manetto e Emanuele Cerruto (Di3A, "Macchine e tecniche per la distribuzione del digestato degli agricoltori siciliani"), Gioacchino Pappalardo, Mario D’Amico e Roberta Selvaggi (Di3A, "La propensione all'acquisto del digestato degli agricoltori siciliani"), Christian Curlisi (Cib, "Biogas e biometano: le prospettive di sviluppo"). 

Svilupperà le conclusioni il sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali Giuseppe Castiglione.

(07 dicembre 2017)

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