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Trainspotting

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Dal 20 al 22 febbraio, alla Sala Musco di Catania, messa in scena del romanzo di Irvine Welsh, per la regia di Giampaolo Romania. Una produzione Teatro Stabile in collaborazione con Spazio Naselli Comiso

Dal 20 al 22 febbraio, alla Sala Musco di Catania, andrà in scena Trainspotting di Irvine Welsh, per il cartellone del Teatro Stabile. "L'isola del teatro".

L'adattamento è di Harry Gibson, la regia di Giampaolo Romania. E' una produzione Teatro Stabile di Catania in collaborazione con Spazio Naselli Comiso . 

Periferia di Edimburgo. Spud, Sick Boy e Renton sono tre giovani tossicodipendenti, mentre Begbie è un violento seriale: ognuno di loro soffre di una dipendenza ed insieme intraprenderanno un viaggio terribile attraverso il cuore di un mondo in cui la droga è scelta di vita, la ricerca del puro godimento. Lo racconta Trainspotting, spaccato squallido e, insieme, tristemente umoristico di una generazione sprecata e distrutta dall'eroina.

Dalla capitale scozzese alla città etnea, dunque, Giampaolo Romania, a cui è stata affidata la regia, farà riviverele atmosfere desolanti, oscure e tragicamente divertenti di un gruppo di ragazzi che agiscono al limite della legalità, alla ricerca dello sballo, tentando di sfuggire così alla noia della loro vita.Per il significativo e impegnativo allestimento, la pièce è ricchissima di personaggi che saranno tutti interpretati dai quattordici allievi della prestigiosa Scuola d'Arte drammatica Umberto Spadaro, dove si è diplomato lo stesso Romania alla fine degli anni Novanta. Si tratta di Roberta Andronico, Michele Arcidiacono, Ludovica Calabrese, Pietro Casano, Marta Cirello, Lorenza Denaro, Azzurra Drago, Federico Fiorenza, Luciano Fioretto, Vincenzo Laurella, Valeria La Bua, Graziana Lo Brutto, Gaia Lo Vecchio e Luigi Nicotra. 

Il termine "Trainspotting", si riferisce all'episodio del romanzo "Guardando i treni alla stazione centrale di Leith"e indica un'espressione tipica nel Regno Unito, riferita a chi, immerso nella sua banalità esistenziale, per riempire il proprio tempo libero,conta incessantemente i treni in arrivo o in partenza. Banalità chei nostri tossici antieroi, immersi come sono in un orizzonte senza speranza, riempiono abbandonandosi a goliardiche esperienze allucinogene.

(20 febbraio 2015)

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