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Miseria dello sviluppo

Lunedì 9 febbraio alle 16, nell'Aula magna della facoltà di Scienze politiche, presentazione del libro di Piero Bevilacqua
Il libro La locandina Piero Bevilacqua

Lunedì 9 febbraio alle 16, nell'Aula magna della facoltà di Scienze politiche, si terrà la presentazione del libro Miseria dello sviluppo di Piero Bevilacqua (laterza, 2008). La giornata è organizzata dalle facoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze politiche, dall'Istituto Meridionale di Storia e Scienze Sociali Sicilia (Imes) e dalla winter school Sviluppo e Ambiente.

I lavori della giornata, alla quale sarà presente l'autore, saranno introdotti dai presidi delle facoltà di Lettere, Enrico Iachello, e di Scienze politiche, Giuseppe Vecchio; sono previsti inoltre gli interventi dei docenti Giuseppe Giarrizzo, Giuseppe BaroneRenato Cristofolini, moderati dal prof. Rosario Mangiameli.


Il libro. Ciò che continuiamo a chiamare sviluppo, l’insieme dei processi economici e sociali che nell’ultimo mezzo secolo ha moltiplicato i redditi individuali degli occidentali, elevato il loro benessere materiale, innalzato il loro orizzonte culturale, esteso gli spazi di libertà e rafforzato la loro partecipazione democratica, si è concluso: anzi si è rovesciato nel suo contrario. Oggi il meccanismo spontaneo della crescita non garantisce però benessere materiale ai cittadini.

Piero Bevilacqua passa in rassegna le spie rosse che lampeggiano impazzite nella nostra paradossale "civiltà del benessere". La sua non è la «consueta lamentazione dell’ambientalismo» ma un’indagine su scala mondiale e a vasto spettro di ambiti sociali, alla ricerca di una spiegazione all’inspiegabile: perché nelle società più ricche, come gli Usa e il Giappone, la crescita del reddito monetario degli individui si accompagna a un sensibile aumento della loro privata infelicità, a una perdita sempre più evidente di relazioni sociali, a un impoverimento affettivo dei rapporti umani, al precipitare degli individui in una dimensione di competizione affannosa? Perché il mondo del lavoro richiede ai cittadini una flessibilità che non ha nulla di umano e impedisce una normale pianificazione di vita? Perché nel Terzo Mondo, a fronte dei pochi nuovi ricchissimi, dilaga la miseria e una vera e propria schiavitù di ritorno? Come si spiega la paralisi della politica di fronte a questo panorama dissestato?

Bevilacqua avanza proposte concrete per far fronte alla crisi: dalla definizione di un protocollo internazionale per il lavoro, contro precariato e sfruttamento, alla riduzione "keynesiana" delle ore lavorative giornaliere, a una riforma della vita politica e civile che contrasti lo scollamento sempre più drammatico tra la popolazione italiana e le sue classi di governo.

L'autore. Piero Bevilacqua è ordinario di Storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza. Fondatore e direttore della rivista “Meridiana”, ha coordinato la pubblicazione dei tre volumi della Storia dell’agricoltura italiana in età contemporanea (Venezia 1989-1991) ed è autore, tra l’altro, di Il paesaggio italiano (Roma 2002), La mucca è savia. Ragioni storiche della crisi alimentare europea (Roma 2002), L’utilità della storia. Il passato e gli altri mondi possibili (Roma 2007). Per i tipi laterza, Storia della Calabria (a cura di, 5 volumi, 2001) e La Terra è finita. Breve storia dell’ambiente (2006).

(09 febbraio 2009)


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