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Tartufo, ovvero l'impostore di Molière

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Dal 9 al 12 giugno alle 21, nella corte Mariella Lo Giudice del Palazzo della Cultura di Catania, va in scena la commedia di Molière, diretta da Nicasio Anzelmo. Con la partecipazione straordinaria di Tuccio Musumeci

Da giovedì 9 a domenica 12 giugno alle 21, nella corte Mariella Lo Giudice del Palazzo della Cultura di Catania, all’interno della stagione del Teatro della Città (che per l’occasione sposta la propria programmazione all’aperto), va in scena la commedia di Molière dal titolo "Tartufo, ovvero l'impostore di Molière", diretta da Nicasio Anzelmo. 

A mettere in scena la pièce – che vanta la partecipazione straordinaria di Tuccio Musumeci nel ruolo “inedito” di “M. Pernelle”, genitore di Orgone - sono gli attori Debora Bernardi nel ruolo di Elmira, Antonio Grosso in quello del falso devoto Tartufo, Angelo Tosto che interpreta Orgone, marito di Elmira. E poi Gianmarco Arcadipane (Valerio, innamorato di Mariana), Aurora Cimino (Mariana, figlia di Orgone e innamorata di Valerio), Luca Fiorino (Cleante, cognato di Orgone), Luigi Nicotra (Damide, figlio di Orgone), Lucia Portale (Dorina, cameriera di Mariana), Francesco Rizzo (Ufficiale del re).

“Si tratta – spiega il regista Nicasio Anzelmo – di una commedia brillante ma soprattutto di una satira contro vizi e difetti della società nobile francese del ’600 che si adatta perfettamente ai tempi contemporanei e che racconta la vicenda dell’ipocrita per eccellenza: un uomo che indossa la maschera della devozione religiosa e della finta amicizia e che tradisce la fiducia altrui. Molière ebbe molti problemi con i cortigiani, tanto che l’opera fu bandita e solo varie suppliche a Luigi XIV ne permisero una nuova rappresentazione. Attuale, allora come oggi, il testo che porto in scena è fedele all’originale e in alcune parti esalta addirittura il messaggio. Un messaggio che è soprattutto una critica contro i falsi devoti alla religione in tutte le epoche. Insomma, una critica contro la propaganda e l’indottrinamento dove ho voluto, in modo anticonvenzionale, affidare il ruolo del protagonista non a un uomo poco avvenente e che rappresentasse la bruttezza dell’animo attraverso quella fisica, ma a un attore come Antonio Grosso che veste i panni di un Tartufo di bell’aspetto ma ripugnante per il modo di fare”.

  • Biglietto ridotto personale Unict

(09 giugno 2022)

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