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WellBeing and Cultural Heritage / BenEssere e Patrimonio culturale

Da giovedì 11 a sabato 13 febbraio, tre giorni di incontri e dibattiti interamente online, in italiano e inglese, organizzati dal network CHAIN

Da giovedì 11 a sabato 13 febbraio, online su piattaforma Zoom, si tiene la conferenza "Well-Being and Cultural Heritage / BenEssere e Patrimonio Culturale", prima iniziativa organizzata da "CHAIN – Cultural Heritage Interdisciplinary Academic Network, fondato da docenti e dottorandi in "Scienze per il Patrimonio e la Produzione culturale" dell’Università di Catania.

Oltre cinquanta studiosi e professionisti provenienti da tutto il mondo (Austria, Cina, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito, Russia, Spagna e Stati Uniti) animeranno un dialogo interdisciplinare per riflettere su tradizioni, luoghi e comunità; raccontare il ruolo e l’identità del patrimonio tangibile e intangibile nell’era digitale; sottolineare il valore performativo delle istituzioni culturali (archivi, biblioteche, siti archeologici, musei) e il potere espressivo e catartico di arti e cultura; riconoscere i diversi impatti (sociali, sanitari, economici) del settore culturale e dei relativi sistemi di management per il raggiungimento di obiettivi di sviluppo consapevoli, inclusivi e sostenibili.

I temi del confronto (memoria, percezione e ricerca-azioni) saranno introdotti da Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, con un focus sulla memoria e la cultura materiale (11 febbraio, inizio ore 10:30); lo storico e teorico dei media Peppino Ortoleva, che interverrà sull’appropriazione individuale, ambientale e mediatica del patrimonio culturale (12 febbraio); e Pier Luigi Sacco, docente di Economia della cultura, che contribuirà a riflettere sui fondamenti della cultura come elemento sociobiologico del welfare culturale (13 febbraio).

La scelta del tema del convegno è precedente all’emergenza della crisi sanitaria legata al Covid-19, ma la pandemia ha permesso di riscoprire il patrimonio come elemento virtuoso e fondamentale per mantenere i rapporti umani saldi in tempi di distanziamento sociale. I dati dimostrano, per esempio, che la partecipazione culturale ha contribuito al benessere psicologico delle comunità.

Il network Chain

Il network CHAIN – sostenuto dai docenti del Dipartimento Disum Maria Rosa De Luca, Pietro Militello, Anna Mignosa, Stefania Rimini e Romilda Rizzo – prevede lo scambio di idee e progettualità tra università, centri di ricerca, imprese, associazioni, enti e professionisti del settore culturale. 

Il convegno è gratuito. Per partecipare alle sessioni del convegno è sufficiente registrarsi sul sito www.chain-conference.com

(11 febbraio 2021)

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