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SOSPESO | Gauguin - Diario di Noa Noa

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Dal 15 novembre al 31 maggio, al Palazzo della Cultura di Catania, in mostra progetto espositivo dedicato all’artista francese e al suo periodo polinesiano. Prezzi ridotti per studenti

Dal 15 novembre al 31 maggio, al Palazzo della Cultura di Catania, sarà presentata la mostra Gauguin - Diario di Noa Noa, a cura di Giovanna Giordano e Vincenzo Sanfo.

In mostra, oltre sessanta opere, tra cui le 21 xilografie penate e realizzate da Gauguin, appositamente per illustrare il suo primo diario polinesiano e stampate dal suo amico, Daniel de Monfreid.

Le opere esposte, racchiudono e raccontano tutto il mondo selvaggio, primitivo e sciamanico, che colpì e ispirò così profondamente e in maniera indelebile, l’arte di Gauguin.

Assieme alle magiche xilografie, saranno esposte anche due straordinarie opere scultoree, una terracotta chiamata “Hina et Tifatou o Vases aux Quatre Dieux“ di cui un esemplare è custodito al Musee d’Orsay“ e che, recentemente è stata esposta al Moma di New York, affiancata da un bronzo “Tii a la coquille o Idole a la coquille “ tratta dal legno scolpito, nel 1896 e, attualmente custodito, anch’esso, al Musee D’Orsay di Parigi. 

L'artista

Nel 1891 Paul Gauguin arriva a Tahiti, dove si fermerà per tre anni e dove ritornerà nel 1895, dopo un breve e penoso rientro in Francia. Lontano dalle regole e dai preconcetti di una società che l’artista non riesce più ad accettare e che sente come limitante, questo paradiso terrestre rappresenta per lui un approdo, una meta dove ritrovare sé stesso e dove riprendere la sua pittura. Gli anni di Tahiti rappresentano il periodo più fecondo della sua intera esistenza. Gauguin vuole fondersi con questa nuova civiltà, diventarne parte integrante. Per cercare un senso di appartenenza alle varie comunità che lo ospitano, egli va alla scoperta del profumo di questa terra (noa-noa significa appunto ‘che profuma’). Ed è Teura, la tredicenne sposa tahitiana, a guidarlo; la dolce piccola Teura diviene per Guaguin quasi una sacerdotessa di quel magico, inestricabile paradiso. Per Gauguin, e soprattutto per la sua pittura, è un’esperienza decisiva, è come tornare alle radici dell’esistenza, a un mondo fatto di istinto, di genuinità, di ritmi naturali e di silenzi. Ed è questa realtà che Gauguin ritrae nelle sue tele e racconta nelle pagine di un quaderno che intitola semplicemente “Noa Noa”, profumo. Gauguin torna in Francia definitivamente nel 1901, richiamato in patria da importanti affari di famiglia.

Info e prenotazioni +39 0957398093

L'evento su FB

(15 novembre 2019)

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