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E la nave va

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Domenica 20 ottobre (ore 18), al Piccolo Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale a Catania, in scena una produzione nata nell’ambito di BeyondtheSUD (BetSUD)

Domenica 20 ottobre (ore 18), al Piccolo Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale a Catania, andrà in scena E la nave va di Diogo Liberano, una produzione nata nell’ambito di BeyondtheSUD (BetSUD).

La traduzione italiana è di Letizia Russo, la regia di Carmelo Alù, e la produzione esecutiva di Jonathan Bertolai (con Francesca Farcomeni, Domenico Macrì e Marco Quaglia).

Si tratta di una produzione originale, nata dalla collaborazione tra artisti, drammaturghi, registi italiani, argentini e brasiliani under35 selezionati per il progetto BetSud che, aggiudicatosi il bando Bording pass plus, ha collaborato con alcuni partner argentini e brasiliani (Centro Culturale San Martín, Panorama Sur e Associación para el Teatro Latinoamericano di Buenos Aires (Argentina) e il festival Cena Brasil Internacional, Complexo Duplo e Complexo Sul di Rio de Janeiro (Brasile). 

BeyondtheSUD (BetSUD) è la retedi organismi teatrali di cui il Teatro della Città è capofila e che comprende il Teatro Libero Palermo – Centro di Produzione Teatrale, Scena Verticale (Castrovillari), Teatro Koreja – Centro di Produzione Teatrale (Lecce), Nuovo Teatro Sanità (Napoli).

E la nave va

Frammenti di un racconto dell’inizio e dello sviluppo di una storia d’amore tra un uomo di circa trent’anni e uno di quarantatré. Una storia raccontata dal punto di vista di una macchina, con uno spazio interno per sole due persone. Mentre il più giovane teme il futuro, per paura di essere visto lontano dall’uomo che ama, l’uomo più anziano fugge dal suo passato segnato da traumi recenti. 

La relazione tra i due protagonisti si dipana attraverso un dialogo a tre voci, dove, oltre ai due uomini, è presente una macchina, affettuosamente chiamata la Nave. La drammaturgia di Liberano gioca con la presenza del personaggio de la Nave per raccontarci una semplice storia d’amore. 

Qui l’amore omosessuale non è motivo di denuncia d’intolleranza o violenza, non è un amore nascosto, non è un amore da affermare e difendere. È un amore che nutre, un amore che mette radici e che mostra semplici esseri umani.

(20 ottobre 2019)

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