Giovedì 23 maggio alle 9:30, nell'aula magna del Palazzo Centrale dell'Università di Catania, si aprono i lavori del convegno "La datazione della Sacra Sindone: tutto da rifare", a partire dall'articolo "Radiocarbon Dating of the Turin Shroud: new Evidence from Raw Data", pubblicato sulla rivista "Archaeometry" nel marzo 2019, a firma degli studiosi Tristan Casabianca (Università di Aix-Marseille), Emanuela Marinelli (sindonologa), Giuseppe Pernagallo e Benedetto Torrisi (Università di Catania).
Nel 1988 tre diversi laboratori (Oxford, Tucson e Zurigo) hanno eseguito un'analisi radiocarbonica della Sindone di Torino. I risultati, che sono stati raccolti e conservati dal British Museum e pubblicati su "Nature" nel 1989, hanno fornito "prove conclusive" sull'origine medievale del manufatto. Tuttavia, i dati grezzi non sono mai stati rilasciati dalle istituzioni coinvolte e solo nel 2017 sono stati resi accessibili, in risposta a una richiesta legale rivolta da Tristan Casabianca ricorrendo al Freedom of Information Act. L'analisi statistica condotta suggerirebbe che l'omogeneità dei dati è carente e che la procedura dovrebbe essere riconsiderata.
I lavori saranno inaugurati da Benedetto Torrisi, docente di Statistica economica (Università di Catania), alla presenza del rettore Francesco Basile, del sindaco Salvo Pogliese e della direttrice del Dipartimento di Economia ed Impresa Michela Cavallaro.
Alla giornata intervengono Marco Riani, docente di Statistica all'Università di Parma, Giuseppe Pernagallo, analista dati e tutor didattico all'Università di Catania, Bruno Barberis, docente di Fisica Matematica all’Università di Torino e già direttore del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, Emanuela Marinelli, studiosa della Sindone, Paolo Di Lazzaro, fisico e dirigente di ricerca Enea (Centro Ricerche Frascati) e vicedirettore del Centro internazionale di studi di Sindonologia di Torino e Tristan Casabianca, ricercatore in Storia della Sindone all'Università di Aix-Marseille.
(23 maggio 2019)