Dal 10 maggio all'8 luglio, al Teatro Greco di Siracusa, la Fondazione Inda presenta il 54° Ciclo di Rappresentazioni Classiche.
Il concept di questa 54° stagione si ispira ai temi della tirannide e dell'esercizio del potere: tiranno, eroe, governo, ascesa e declino
Perché la metafora del potere è metafora della vita stessa, è apologo morale che obbliga a riflettere sulla precarietà della sorte umana, sulla sua mutevolezza imperscrutabile e spesso irragionevole. Intorno a questa riflessione si aggrovigliano i nodi esistenziali degli eroi – positivi e negativi – della tragedia greca.
Nella tragedia greca il tiranno diviene figura titanica nella sua grandezza, il cui prestigio e potere si ritorcono anche, anzi soprattutto, contro se stesso: persino al di là della sua stessa volontà. Il tiranno è infatti costretto alla solitudine e al crimine, e diviene perciò vittima di se stesso. Questo il fil rouge che collega i tre drammi proposti per la stagione 2018 degli spettacoli di Siracusa.
Il programma delle rappresentazioni prevede la produzione e messa in scena della tragedia Edipo a Colono diretta da Yannis Kokkos, dall'11 maggio al 24 giugno. Una tragedia che, scritta negli ultimi anni di vita dell’ormai novantenne tragediografo, in una Atene annientata dal precipitare degli eventi della guerra con Sparta, apre il varco per una possibile rinascita: dalla effimera illusione oligarchica del 411 a.C. al vagheggiato e simbolico ritorno, a Colono, di un buon padre-re.
La tragedia Eracle di Euripede, diretta da Emma Dante, andrà in scena dal 10 maggio al 23 giugno. Dramma appassionante e struggente, ricco di inattesi colpi di scena e di intenso patetismo. È il dramma della follia, la follia che colpisce e trascina nella polvere l’eroe civilizzatore e benefattore dell’umanità per antonomasia qual è Eracle.
La commedia I Cavalieri di Aristofane, diretta da Giampiero Solari, andrà in scena dal 29 giugno all'8 luglio. Con questa commedia Aristofane si propone di mettere in guardia gli ateniesi dai pericoli insiti nella demagogia di Cleone. Con una personificazione Aristofane presenta sulla scena Demos (il Popolo), vecchio, bisbetico e mezzo sordo, completamente in balia di uno dei suoi servi, Paflagone (Cleone), che lo imbroglia e lo manda in rovina senza che egli se ne accorga.
(10 maggio 2018)