Venerdì 9 febbraio alle 10, nella sala rotonda del Coro di notte del Monastero dei Benedettini (dipartimento di Scienze umanistiche), si svolge la presentazione del libro "L'uomo che deve rimanere - La smoralizzazione del mondo" (Quodlibet, 2017) di Eugenio Mazzarella, docente di Filosofia teoretica all'Università "Federico II" di Napoli.
Dopo i saluti istituzionali del prorettore dell'Università di Catania Giancarlo Magnano San Lio, e della direttrice del Disum Marina Paino, intervengono i docenti Alberto Giovanni Biuso (Filosofia teoretica) e Antonio Sichera (Letteratura italiana contemporanea).
Con questo libro il cammino teoretico di Eugenio Mazzarella perviene a uno dei suoi esiti più compiuti e coerenti. Il filosofo mostra che per lo «strano animale» che siamo, per «quest’animale che si estrania», risulta vitale trovare un terreno, una dimora, un luogo nel quale abitare con fiducia il mondo.
Tale bisogno nasce anche dal fatto che il nostro corpomente è in grado di intuire il sempre rimanendo tuttavia intriso di ora. Il legame tra la tecnica, l’umano e il tempo fa da fondamento a un testo che va molto oltre ogni etica, pervenendo a una vera e propria filosofia del vivente come l’originario e insieme l’inoltrepassabile.
Eugenio Mazzarella insegna filosofia teoretica all’Università Federico II di Napoli. È stato preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo federiciano e deputato al Parlamento nella XVI legislatura. Tra i principali interpreti nel panorama internazionale di Heidegger e Nietzsche, cui ha dedicato studi che sono diventati un punto di riferimento, è venuto elaborando una sua autonoma riflessione sulla tecnica e l’antropologia che ha trovato una sua peculiare formulazione nel senso di un’etica della misura come chiave dell’agire tecnico. In questo senso si muovono anche le sue riflessioni su bioetica, politica, valori.
(09 febbraio 2018)